Prevalentemente ci si reca all’estero per interventi di implantologia il cui successo è legato al rispetto dei tempi clinici e ai materiali utilizzati.
La necessità di curare i pazienti in tempi molto brevi e di contenere i costi ha prodotto, a distanza di anni, gravi problemi di salute odontoiatrica, tra i quali il rigetto degli impianti con la conseguente perdita di tutto il lavoro protesico, costringendo tanti pazienti alla dentiera. E inoltre in questi casi i pazienti non possono rivalersi sul dentista straniero in quanto dovrebbero attivare una causa per ottenere il risarcimento nel Paese dove si sono recati per le cure.
Anche la “garanzia” italiana promessa da alcuni di questi tour operator che organizzano i viaggi non vale nulla. Spesso i dentisti italiani che dovrebbero risolvere i problemi creati dai colleghi esteri non lo fanno per non diventare responsabili legalmente dei danni provocati.
Poi ci sono i problemi rispetto alle norme igienico-sanitarie. Quelle a cui i dentisti italiani devono sottostare sono tra le più garantiste per il paziente degli Stati europei. Ma il problema non riguarda solo le norme igieniche: spesso infatti per il paziente italiano è difficile capire sia il tipo di cura che il dentista straniero gli propone, sia se quello che lo cura è un vero dentista abilitato.
Ci si fida sempre del tour operator che sarà probabilmente bravo a scegliere il viaggio e il soggiorno migliore, ma difficilmente ha le competenze necessarie per indicare il dentista più competente a curare le disfunzioni del singolo.
Certo, le prestazioni in alcuni Paesi esteri costano meno che in Italia, come costa meno un soggiorno in hotel o una cena. Il motivo? La fiscalità diversa, il costo del lavoro diverso, il costo del materiale diverso.
Ma si può scegliere da chi farsi curare con lo stesso sistema con cui si scegli dove fare la vacanza? La salute orale è un bene fondamentale che va tutelato.